Prime anticipazioni sulle agevolazioni per le imprese, aliquote fino al 45%
Il Decreto-legge che delineerà le regole del nuovo Piano Transizione 5.0 è ormai in dirittura d’arrivo e sarà presentato a breve al Consiglio dei Ministri. Il Piano Transizione 5.0 metterà in atto un sistema di agevolazioni per il biennio 2024-2025 volte a ridurre i consumi energetici delle aziende. In attesa del decreto attuativo ecco le prime anticipazioni che delineano le opportunità di investimento e le agevolazioni previste.
Ben 9 le aliquote, fino a un massimo del 45%, determinate dalla classe di efficienza ottenuta con l’investimento e dall’ammontare dell’investimento.
3 direttrici principali:
1. Acquisto di beni strumentali, materiali o immateriali, di tipo 4.0
2. Acquisto di beni necessari per l'autoproduzione e l'autoconsumo da fonti rinnovabili (escludendo le biomasse)
3. Spese per la formazione del personale nelle competenze necessarie per la transizione verde
9 Aliquote che vanno dal 5% al 45%
Le aliquote, stabilite in base all'accordo tra Italia e UE e già riportate nei documenti di Bruxelles, saranno almeno tre. Finora su di esse si era tenuto il massimo riserbo, i dettagli, però, sono stati pubblicati da Il Sole 24ore, n. 30 del 31 Gennaio 2024.
Queste saranno legate al risparmio energetico conseguito, che dovrà corrispondere almeno al 3% dei consumi totali o al 5% dei consumi del "processo target" dell'intervento di efficientamento.
Le aliquote determinate dalla classe di efficienza ottenuta con l’investimento (ce ne sono tre) e dall’ammontare dell’investimento sarebbero le seguenti.
Per investimenti fino a 2,5 milioni:
• classe I: 35%
• classe II: 40%
• classe III: 45%
Per investimenti tra 2,5 e 10 milioni:
• classe I: 15%
• classe II: 20%
• classe III: 25%
Per investimenti tra 10 e 50 milioni:
• classe I: 5%
• classe II: 10%
• classe III: 15%
Investimenti Ammissibili e Criteri di Eleggibilità
Il Nuovo Piano Transizione 5.0 mette in luce una serie di investimenti ammissibili, abbracciando sia beni materiali che immateriali 4.0, come specificato nei dettagli degli Allegati A e B della Legge n. 232/2016. L'attenzione è rivolta anche ai beni destinati all'autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, escludendo gli impianti a biomassa.
Tra i costi ritenuti ammissibili, spiccano le spese per la formazione del personale in competenze per la transizione ecologica. A queste spese sono dedicati 630 milioni, ma si applicheranno nella misura del 10% dei costi sostenuti per investimenti in Beni Strumentali 4.0, fino ad un massimo di € 300.000. Per ulteriori dettagli sul funzionamento occorrerà attendere il testo del decreto.
Adempimenti e Certificazioni
Requisito fondamentale per accedere alle agevolazioni e beneficiare del nuovo credito d'imposta 5.0 sarà la doppia certificazione. La prima, ex ante, per dichiarare il rispetto dei criteri di ammissibilità e una ex post per attestare la realizzazione degli investimenti in linea con il progetto previsto.
Entrata in Vigore
La pubblicazione del Decreto PNRR è attesa nelle prossime settimane, con il nuovo credito d'imposta che entrerà in vigore presumibilmente a breve, retroattivamente dal 1° gennaio 2024. Questa retroattività mira a incentivare gli investimenti già realizzati nell'anno in corso.
Il Nuovo Piano Transizione 5.0 si presenta come un'opportunità unica per le imprese, offrendo incentivi mirati per favorire la transizione verso l'efficienza energetica e la sostenibilità. In conclusione, l'attesa per l'implementazione del nuovo Piano Transizione 5.0 è palpabile, con le misure delineate nel decreto-legge che promettono di apportare significativi benefici per le imprese orientate verso una transizione energetica sostenibile.