L’Agenda 2030 descrive sinteticamente quali sono le aree di intervento su cui nazioni, sistemi economici e, in ultima istanza, aziende e organizzazioni dovrebbero concentrarsi per garantire un futuro sostenibile. Rappresenta, inoltre, una chiave di lettura univoca e standard per poter dialogare con stakeholder e istituzioni.
L’Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS o SDGs), così come le traiettorie strategiche istituzionali e i cambiamenti normativi conseguenti, tanto a livello comunitario che nazionale, stanno spingendo le aziende a ragionare in una prospettiva di lungo periodo con l’obiettivo di raggiungere uno sviluppo sostenibile.
Quando parliamo di vera sostenibilità d’impresa, parliamo di valori e azioni che l’azienda fa propri e mette in campo in una logica che va oltre il mero raggiungimento della compliance normativa.
Può essere volontario qualcosa che rappresenta la chiave del successo per un’impresa?
Facilitando il dialogo e offrendo un punto di riferimento comune, consente di promuove la collaborazione e l'allineamento degli sforzi per affrontare le sfide globali e per perseguire obiettivi condivisi in termini di sostenibilità.
L’esperienza ci insegna che molto spesso le PMI, ma anche le Grandi Imprese, hanno un approccio al tema “a macchia di leopardo”. Oggi serve gestire le attività con un approccio “sistemico” e manageriale.
Esistono strumenti che possono ricondurre a un approccio di de-risking o di orientamento al lungo termine. Spesso manca una visione unitaria dell’insieme dell’organizzazione e dei suoi impatti senza i quali viene meno la potenziale valenza strategica.